Il Capoluogo lucano, nel 2019, sarà sotto la luce dei riflettori ancor più che in passato e attirerà, di conseguenza, un numero sempre più elevato di persone provenienti da ogni parte del mondo, ma anche, purtroppo, individui di indubbia reputazione i quali potrebbero cogliere delle opportunità favorevoli per commettere reati e mettere in pericolo la pacifica convivenza sociale e la sicurezza dei cittadini. D’altronde, negli ultimi anni, la crescita della domanda di sicurezza da parte della società civile è aumentata esponenzialmente a conferma che si tratta di un bisogno fondamentale per ogni essere vivente.
La crescita della domanda di sicurezza è la legittima pretesa dei cittadini a recuperare accettabili condizioni di tranquillità e fruire degli spazi urbani incondizionatamente. In genere, il disagio dei cittadini scaturisce dal superamento della soglia di tollerabilità dell’illegalità comunemente accettata come “fisiologica”, ma soprattutto dalla percezione dell’insicurezza, talora ingiustificata, in quanto alimentata dall’eccessiva risonanza dei mass-media che contribuiscono a fornire una falsa rappresentazione della realtà. Questo accade perché non sempre alla comunità vengono fornite le informazioni necessarie nella prevenzione dei reati, in particolare per quelli comunemente ascrivibili alla micro-criminalità o criminalità diffusa, in ambito urbano.
Il convegno proposto, per il quale l’UNITEP ha designato come relatore il dott. Felice Macchia, sociologo, esperto in Sicurezza Urbana e del Territorio, docente di Criminologia presso questa Università, al quale sarebbe opportuno invitare le massime autorità provinciali di Pubblica Sicurezza, quali i Prefetto, il Questore e il Sindaco sarebbe l’occasione per fornire suggerimenti utili su come evitare di essere vittima dei reati, in particolare quelli che maggiormente allarmano la collettività, come scippi, borseggi, rapine, truffe, ecc. Una Sicurezza condivisa e partecipata, inoltre, stimolerebbe la comunità ad una maggiore consapevolezza dei rischi e contribuirebbe a ridurre le opportunità, da parte di eventuali aggressori, di produrre danni al bene comune. Informazione, organizzazione e protezione, sono le condizioni necessarie per ridurre al massimo le vulnerabilità.
E’ dimostrato, oltre ogni ragionevole dubbio, che un coinvolgimento più marcato della collettività, nelle sorti di una società civile, garantisce migliori condizioni di vivibilità nelle città, laddove, in particolare, si crea un forte sodalizio con le istituzioni civili in vista degli interessi comuni.