Buongiorno a tutte e tutti!
Mi chiamo Mauro e, come ogni materano, il mio umore migliora quando vedo arrivare i primi falchetti in città!
Qualche settimana fa ho visto arrivare i primi, temerari, esploratori: i giorni successivi è tornato Burian e con lui neve e gelo.
Questa considerazione si lega ad una questione che venne fuori a latere di un dibattito di qualche anno fa con alcuni esperti che mi sembra verosimile ma non ho dati o prove empiriche: le numerose ristrutturazioni nei Sassi hanno “chiuso” molti sottotetti o buchi dove i falchetti usavano porre nidi a riparo da gatti ed altri “nemici”.
L’idea che vorrei proporre è di re-installare ed implementare il servizio lanciato molti anni fa dalla Provincia di Matera (e poi abbandonato) di installazione di casette e rifugi per falchi grillai al fine di fornire nuovi spazi ai cittadini temporanei più antichi del nostro territorio!
Non so se vi sia ancora un ufficio dedicato della Provincia ma ricordo che sui tabelloni esplicativi installati ci fosse il nome di un referente del progetto che, se ancora in servizio, potrebbe aiutarci: il progetto riprenderebbe a pieno quella modalità e consterebbe della creazione e installazione delle casette e dell’affissione di materiale esplicativo in corrispondenza degli spazi selezionati.
Non so quale sia il costo di una casetta, se ne esistono di prefabbricate o di specifiche per falchi grillai, spero ci sia qualcuno più esperto di me in questo come non so quali siano gli enti che si potrebbero interessare (Ente Parco? Provincia? Regione? Comune? Associazioni di tutela ambientale?)
Cosa ne pensate? C’è qualcuno più esperto sul settore?
Buona giornata a tutti
(e guardate il cielo che vedere arrivare i falchetti va bene all’umore!)
(Anche io da ignorante in materia) potremmo pensare a dei laboratori per costruirne alcune con materiali di riciclo.
Ho visto qualche video non dovrebbe essere complicato.
@ApeVito e @piersoft l’importante è che piacciano agli occupanti e che resistano alle intemperie per i prossimi (molti) anni
Sarebbe importante sentire il responsabile della Provincia per sapere se loro hanno ancora casette in stock e se si potessero usare direttamente quelle…
leggevo su questo sito e credo che si potrebbe fare una bella operazione mista. contattare fablab che con stampanti a taglio laser possano produrre dei kit fai da te da assemblare e mettere nelle proprie case.
contattare gli esperti che possano fare un depliant e un video su come “accudire” questo nido.
I grillai sono molto spartani.
Hanno usato “anche” le casette in legno messe anni fa dalla Provincia ma non ne sono stati entusiasti. Ai grillai per fare i nidi bastano poche tegole e qualche mattone su terrazzi che siano pochissimo frequentati e che siano assolutamente inaccessibili ai gatti (i veri predatori dei pulli!); poi loro se la vedono con le taccole che vorrebbero fregarsi le uova o i pulcini implumi e per questo uno dei genitori resta sempre al nido fino ad una decina di giorni dopo la schiusa.
I nidi fatti dalla Provincia “dovevano costare” perchè era un piccolo affare per qualcuno.
Se non ci si debbono fare i soldi sopra, per la prossima primavera (i grillai hanno ormai per il 50% trovato i loro nidi e nei prossimi 15 giorni arrivano tutti e si accasano) si può fare un bel lavoro.
Immaginare e realizzare un nido con parte in laterizio, parte in legno e poco altro si può fare.
A me piacerebbe verificare cosa succede, sui nuovi fabbricati con tetti piani nelle periferie,mettendoci dei nidi “esca”.
Temevo fosse piuttosto tardi ora ma, se fosse possibile, non rimanderei alla prossima primavera qualcosa che si potrebbe ben pianificare ora e costruire già quest’anno (alla fine saranno pietre/laterizi/legna o qualunque altra cosa che non daranno fastidio a nessuno)! Quanto potrebbe costare una singola casetta come dici tu secondo te?
Le cassette nido per grillai furono inizialmente installate nell’ambito del Progetto LIFE Rapaci Lucani promosso dalla Provincia di Matera. Il tipo di progettazione (materiale, dimensioni, peso, ecc.) e le modalità di collocazione, hanno dato complessivamente buoni risultati, in alcuni casi con tasso di occupazione altissimo. Occorre precisare che dopo la conclusione del progetto (2009) molti nidi sono stati richiesti da privati alla Provincia e sono stati posizionati dagli stessi proprietari di immobili senza molte accortezze, certamente in buona fede. In diversi casi non sono state accettate dai grillai e, a volte, si sono rivelate controproducenti e con effetti negativi sul successo riproduttivo. Va sottolineato che l’installazione di questi manufatti non dovrebbe essere fatta con superficialità e senza una serie di accortezze. La biologia riproduttiva della specie non è ancora del tutto nota e molte cose si stanno ancora studiando. Pertanto il mio suggerimento, per coloro che decidono di installare qualche nido sul proprio tetto, è quello di consultare qualcuno con esperienza in materia al fine di valutare, insieme e sulla base di una serie di parametri e situazioni dell’immobile, cosa sia opportuno fare e cosa non fare. Come CRAS siamo disponibili a fornire indicazioni utili. Anche la LIPU, con cui collaboriamo, ha molta esperienza in materia soprattutto in alcuni comuni pugliesi dove analoghi progetti hanno consentito l’uso sperimentale di un modello di nido diverso rispetto a quello del materano. Veniteci a trovare al CRAS e ne parliamo in maniera più dettagliata.
Ciao Matteo! Dove posso venirvi a trovare? Sarebbe bello installare direttamente le casette, senza lasciare gran spazio al fai-da-te, al fine di cercare di limitare i danni in fase di installazione! Molto dipenderà dal budget a disposizione e dalla disponibilità di strutture private!
Ci potremmo vedere al CRAS così ne parliamo. Anzi se mi dai qualche giorno cerco di procurarmi un altro modello di nido in legno, diverso da quello usato a Matera, e fartelo vedere direttamente.